IL
RINOFILLER
In
poco tempo si è conquistata l’appellativo di “alternativa
dolce”. Più gettonata della rinoplastica, in pratica, il
rinofiller corregge
l’estetica del naso senza interventi chirurgici attraverso fillers
che riempiono le aree irregolari, alzano la radice del naso o
sollevano appena la punta.
I
prodotti riassorbibili, come l’acido jaluronico, sono
fondamentalmente innocui e danno un buon risultato, seppur di durata
limitata.
I
filler semi-permanenti e permanenti,che vengono talora percepiti come
corpi estranei, causano gonfiore, ulcere, infezioni e cicatrici.
In
questi casi, il corpo può non riuscire a metabolizzare le sostanze
utilizzate, Danni estetici e psicologici enormi, che possono
danneggiare in modo permanente l’estetica del viso, rendendo spesso
difficile un nuovo intervento chirurgico.
L’allarme
è stato lanciato in occasione del convegno europeo nel settore della
rinosettoplasticaaperta, il ‘Bergamo Open Rhinoplasty Course’,
presso il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo.
L’iniezione
dei filler può avvenire in tre punti: alla radice del naso, per far
scomparire la “gobba”, alla punta, per un naso all’insù,
oppure sul dorso, nel caso del cosiddetto“naso a sella”, che
presenta schiacciamenti o vuoti da riempire, anche lasciati da un
precedente intervento di rinoplastica chirurgica riuscito male.
Per
migliorare ulteriormente il risultato si inietta anche botulino alla
base del naso, per paralizzare temporaneamente il piccolo muscolo che
fa abbassare la punta.
Nel
caso dei filler riassorbili l’effetto scompare di solito entro un
anno, mentre con quelli permanenti il risultato è definitivo,ma con
gravi rischi per la salute del paziente.
“In
entrambi i casi il rinofiller corregge esclusivamente un problema
estetico e mai uno funzionale, per cui l’intervento chirurgico
rappresenta l’unica soluzione” per i problemi funzionali.
Le
sostanze utilizzate, come il silicone liquido e i metacrilati, a
volte di provenienza dubbia o nate per indicazioni differenti,
possono dare luogo a granulomi da corpo estraneo che si manifestano
con rigonfiamenti anomali delle zone trattate, nodosità e
ulcerazioni, fenomeni che possono durare mesi o anni, deturpando in
modo significativo il viso. L’unica soluzione in questi casi è la
pulizia chirurgica per rimuovere ogni traccia del corpo estraneo, con
inevitabili cicatrici. E a volte anche la chirurgia secondaria è
impossibile, rendendo permanenti danni generati nel tentativo di
migliorare il proprio aspetto fisico senza le necessarie cautele”.
L’appello
lanciato dai professionisti riuniti a Bergamo è stato unanime:
mettere al bando i filler permanenti,
istituire un serio sistema di controllo su tutte le sostanze che
vengono iniettate a scopo estetico e informare correttamente la
popolazione dei rischi che si corrono quando si opta per queste
procedure, tutt’altro che prive di effetti collaterali.
Quindi
il consiglio è di rivolgersi sempre a professionisti competenti e
preparati, che sapranno indicare la soluzione migliore per ogni
singolo caso, in totale sicurezza.
Dott. Pietro Martinelli
Medico Chirurgo
Perfezionato in Agopuntura
Medicina Estetica Preventiva Antiageing
www.martinellimedicinaestetica.it