sabato 13 ottobre 2012

GUARDATE COSA FA IL MESOBOTOX

Tossina botulinica di tipo A in alta diluizione. 
Viene somministrata su tutto il volto con tecnica mesoterapica nel derma superficiale: punturine poco profonde con ago piccolissimo. 
Trattamento veloce.... 
4 sedute una ogni 7-10 giorni sono sufficienti per ottenere un effetto come quello nelle foto. 
Rughe sparite, pelle distesa con riduzione della texture e molto più levigata, luminosa.... 

Cosa aspettate???


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DOPO




sabato 14 aprile 2012


IL RINOFILLER


In poco tempo si è conquistata l’appellativo di “alternativa dolce”. Più gettonata della rinoplastica, in pratica, il rinofiller corregge l’estetica del naso senza interventi chirurgici attraverso fillers che riempiono le aree irregolari, alzano la radice del naso o sollevano appena la punta.
I prodotti riassorbibili, come l’acido jaluronico, sono fondamentalmente innocui e danno un buon risultato, seppur di durata limitata.
I filler semi-permanenti e permanenti,che vengono talora percepiti come corpi estranei, causano gonfiore, ulcere, infezioni e cicatrici.
In questi casi, il corpo può non riuscire a metabolizzare le sostanze utilizzate, Danni estetici e psicologici enormi, che possono danneggiare in modo permanente l’estetica del viso, rendendo spesso difficile un nuovo intervento chirurgico.

L’allarme è stato lanciato in occasione del convegno europeo nel settore della rinosettoplasticaaperta, il ‘Bergamo Open Rhinoplasty Course’, presso il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo.
L’iniezione dei filler può avvenire in tre punti: alla radice del naso, per far scomparire la “gobba”, alla punta, per un naso all’insù, oppure sul dorso, nel caso del cosiddetto“naso a sella”, che presenta schiacciamenti o vuoti da riempire, anche lasciati da un precedente intervento di rinoplastica chirurgica riuscito male.
Per migliorare ulteriormente il risultato si inietta anche botulino alla base del naso, per paralizzare temporaneamente il piccolo muscolo che fa abbassare la punta.
Nel caso dei filler riassorbili l’effetto scompare di solito entro un anno, mentre con quelli permanenti il risultato è definitivo,ma con gravi rischi per la salute del paziente.

“In entrambi i casi il rinofiller corregge esclusivamente un problema estetico e mai uno funzionale, per cui l’intervento chirurgico rappresenta l’unica soluzione” per i problemi funzionali.
Le sostanze utilizzate, come il silicone liquido e i metacrilati, a volte di provenienza dubbia o nate per indicazioni differenti, possono dare luogo a granulomi da corpo estraneo che si manifestano con rigonfiamenti anomali delle zone trattate, nodosità e ulcerazioni, fenomeni che possono durare mesi o anni, deturpando in modo significativo il viso. L’unica soluzione in questi casi è la pulizia chirurgica per rimuovere ogni traccia del corpo estraneo, con inevitabili cicatrici. E a volte anche la chirurgia secondaria è impossibile, rendendo permanenti danni generati nel tentativo di migliorare il proprio aspetto fisico senza le necessarie cautele”.
L’appello lanciato dai professionisti riuniti a Bergamo è stato unanime: mettere al bando i filler permanenti, istituire un serio sistema di controllo su tutte le sostanze che vengono iniettate a scopo estetico e informare correttamente la popolazione dei rischi che si corrono quando si opta per queste procedure, tutt’altro che prive di effetti collaterali. 

Quindi il consiglio è di rivolgersi sempre a professionisti competenti e preparati, che sapranno indicare la soluzione migliore per ogni singolo caso, in totale sicurezza.

Dott. Pietro Martinelli

Medico Chirurgo
Perfezionato in Agopuntura
Medicina Estetica Preventiva Antiageing

www.martinellimedicinaestetica.it 

IL BOTULINO PER LA CEFALEA ED EMICRANIA


La cefalea è un problema che affligge moltissime persone. Si verifica senza preavviso e con frequenza variabile provocando periodi di sofferenza in cui non è possibile svolgere le normali attività quotidiane. In alcuni casi il trattamento con tossina botulinica può dare sollievo e migliorare il quadro clinico. Si è visto infatti che nei casi di cefalee con componente muscolo tensiva si riesce ad ottenere un miglioramento del quadro clinico e della frequenza degli episodi.
Il trattamento con tosina botulinica é indicato per chi è afflitto da cefalea o emicrania croniche anche resistenti a farmaci. Può migliorare il quadro clinico riducendo la frequenza degli episodi e/o l'ntensità. Esistono studi scientifici che evidenziano la bontà del trattamento.
 Uno in particolre ha esaminato gli effetti della tossina botulinica di tipo A in assenza di abuso di farmaci nei pazienti con emicrania cronica.
86 pazienti: 60 pazienti sono stati randomizzati, e 41 sono stati trattati con il farmaco dello studio oppure con il placebo. La tossina botulinica di tipo A è stata somministrata in una dose fissa alla dose di 100 unità. Cinque pazienti non hanno completato lo studio, che è terminato 4 mesi dopo la somministrazione del farmaco. La tossina botulinica di tipo A si è rivelata superiore al placebo riguardo alla riduzione degli episodi di emicrania. Sei pazienti nel gruppo tossina botulinica, contro 3 pazienti del gruppo placebo, hanno avuto una riduzione del 50% negli episodi cefalgici. Il trattamento attivo è risultato superiore al placebo riguardo ai giorni totali di cefalea, l’indice di cefalea e la qualità della vita. Gli eventi avversi sono risultati rari e simili nei due gruppi. In conclusione, l’uso della tossina botulinica di tipo A potrebbe rappresentare un trattamento efficace per l’emicrania cronica, quando il paziente non presenta un contemporaneo abuso di farmaci. (Xagena_2007) Freitag FG et al, Headache 2008; 48: 201-209.
Il botox è un farmaco utilizzato da molti anni, ed a dosi molto più elevate rispetto a quelle utilizzate per i trattamenti di medicina estetica, nei reparti di neurologia ed oculistica per trattare le paralisi spastiche, le distonie miotoniche, gli spasmi muscolari, l'acalasia, lo strabismo ed il blefarospasmo in adulti e bambini. Si utilizza anche per il trattamento dell'iperidrosi palmare o plantare ed in alcuni casi anche per il bruxismo . E' un farmaco che gode di un'ampia letteratura e di cui si conoscono gli effetti. Terminato l'effetto del farmaco tutto torna come prima. 
I trattamenti ripetuti nel tempo non provocano abitudine o dipendenza. Il farmaco viene iniettato direttamente nel suo punto d'azione. La diffusione è insignificante e comunque solo locale, agisce nella zona interessata e non su altre parti del volto o del corpo. E' incapace di superare la barriera emato-encefalica, quindi non ha diffusione sul sistema nervoso centrale. Le allergie al farmaco sono rare e non sono maggior rispetto a qualunque altra sostanza. Cioè non vi sono maggiori probabilità di essere allergici al botox più che ad altri farmaci o sostanze in genere. In alcuni preparati è presente come eccipiente l'albumina, quindi in quel caso e con quel prodotto specifico bisogna considerare questa possibililità: ipersensibilità accertata al prodotto o all'albumina.
Il trattamento inizia con uno studio delle aree interessate al fine di calibrare al meglio la terapia in funzione delle esigenze e delle necessità del paziente. Nella zona interessata si identificano le aree maggiormente colpite. Viene applicata una crema anestetica al fine di desensibilizzare le aree da trattare. Mediante una piccola siringa si iniettano alcune gocce di prodotto in corrispondenza delle aree identificate come responsabili. Il trattamento si esegue in ambulatorio. Può comparire un lieve rossore nelle zone trattate e può esserci qualche piccolo ponfettino; entrambi spariscono entro poche ore dal trattamento. Minuscole ecchimosi possono presentarsi nel punto di inoculo, si risolvono comunque spontaneamente al massimo nel giro di una settimana.
La Tossina Botulinica agisce entro 2/4 giorni e mantiene il risultato ottenuto per circa 6/8 mesi a seconda delle aree trattate. E' stato visto inoltre che i pazienti che si sottopongono in maniera ripetuta o regolarmente al trattamento beneficiano di una durata maggiore.

Dott. Pietro Martinelli
Medico Chirurgo
Perfezionato in Agopuntura Medicina Estetica preventiva Antiageing
www.martinellimedicinaestetica.it



LA STORIA

Medicina: su sedia a rotelle per 20 anni, grazie al botox torna a camminare

Il caso di Russell McPhee, colpito da ictus a 26 anni. «Ma in Italia il trattamento si usa da tempo»


ROMA - Un uomo è tornato a muovere alcuni passi grazie al botox, dopo esser stato per più di 20 anni inchiodato a una sedia a rotelle. È la storia di Russell McPhee, un uomo di Gippsland, in Australia, colpito da un ictus a soli 26 anni. Oggi McPhee ne ha 49, e riesce a camminare per 20 metri sulle sue gambe, e a raggiungere i 100 con l'aiuto di un deambulatore. «Sentivo che la mia vita era finita - racconta sulle pagine del quotidiano Times - in questi anni ho perso il mio lavoro, mia moglie mi ha lasciato, ed io ero certo che la mia vita si sarebbe conclusa su quella sedia a rotelle».
TOSSINA BOTULINCA - Per tornare a camminare, Russell si è sottoposto a delle iniezioni di tossina botulinica al St John of God Nepean Rehabilitation Hospital di Frankston. Dopo un solo mese dalla prima iniezione è riuscito a rimanere in piedi e a percorrere qualche metro con sostegni laterali. Oggi può percorrere la lunghezza di un'intera stanza. Il botox, oltre che a scopi estetici, viene utilizzato anche per alcuni tipi di paralisi associate all'ictus. Inoltre, ben prima di diventare uno spiana-rughe, era già noto come rimedio contro gli spasmi muscolari. Ma i risultati ottenuti da McPhee, a detta dei medici, sono sorprendenti, anche perchè arrivano a distanza di molti anni dall'ictus che lo aveva colpito. «La mia vita oggi è ricominciata daccapo ed è piena di speranza - afferma l'uomo - Spero di poter un giorno giocare a basket con mio figlio e di poter ballare con la mia nuova compagna». Nathan Johns, il medico che segue McPhee, sostiene che il botox da solo non avrebbe mai funzionato senza la straordinaria forza di volontà di Russell. «Di solito la tossina botulinica riduce la rigidità muscolare - spiega - ma indebolisce anche il muscolo, ostacolando la possibilità che il paziente possa ritrovare maggiore mobilità. Ma McPhee, nonostante gli anni trascorsi sulla sedia a rotelle, era dotato di un'insolita potenza muscolare». Merito anche dei tentativi, disperati, di sollevarsi da quella sedia, ripetuti centinaia di volte nel corso di quei lunghi anni. «Spesso rimanevo a terra per ore - racconta l'uomo - prima che qualcuno si accorgesse che avevo tentato nuovamente l'impresa». Ma questi sforzi hanno generato una forza nei suoi muscoli su cui medici e fisioterapisti hanno potuto lavorare. «Abbiamo iniettato la tossina botulinica direttamente nei suoi muscoli 18 mesi fa - spiega Johns - Dopo 10 giorni i muscoli hanno iniziato a rilassarsi e dopo 12 settimane, con il sostegno di un duro corso di fisioterapia intensiva, abbiamo visto un netto miglioramento», testimoniano. «La prima volta che sono tornato a camminare è stata sorprendente - racconta Russell - Mio figlio aveva solo pochi mesi quando io fui colpito dall'ictus, e in questi anni avrei sempre voluto mostrargli come il suo papà fosse in grado di camminare, esattamente come tutti gli altri padri. Ora ce l'ho fatta».
«IN ITALIA SI FA DA TEMPO» - «In realtà non si tratta di una novità» spiega il professor Giancarlo Comi, direttore del dipartimento di neurologia dell'osepdale San Raffaele, di Milano. «Da più di 20 anni usiamo la tossina botulinica per tratttare la spasticità dei muscoli in casi come questo». «Ciò che deve essere chiaro è che non si tratta di una cura per l'ictus: il botox non serve a rimettere in attività neuroni che non funzionano più a causa della lesione cerebrale» sottolinea l'esperto. «La sua funzione è quella di "sbloccare" muscoli contratti».
Perchè possano essere compiuti movimenti normali è infatti necessario che vengano attivati alternativamente muscoli agonisti e antagonisti. Se per una lesione cerebrale accade che il cervello faccia attivare contemporaneamente entrambi i gruppi muscolari il risultato sarà una spasticità nel distretto interessato. «Il botulino in questi casi serve a sbloccare uno dei due gruppi muscolari in modo da "sciogliere" la spasticità periferica» spiega il professor Comi. «Per questo viene iniettata nei muscoli ipercontratti che impediscono il movimento. L'effetto dura circa due mesi e il trattamento è molto diffuso nei nostri reparti di riabilitazione. Non serve a guarire dalle conseguenze dell'ictus ma aiuta a migliorare alcuni movimenti».

martedì 6 marzo 2012


BOTOX O NON BOTOX? … MA BOTOX OF COURSE!


Quante polemiche sull'uso del botox, ogni giorno un bollettino di guerra e invece i danni da botox non ci sono, non vengono menzionati, non esistono in letteratura (quella seria) come mai?
Effetti non gradevoli del botox? Si è vero ma sono ERRORI DI INOCULAZIONE dovuti a chi il botox non dovrebbe nemmeno maneggiarlo: il mondo é pieno di incapaci, di improvvisati, di persone che cavalcano l'onda come si suol dire, e in un periodo come questo, sempre di più.
La tossina botulinica di tipo A, quella che usiamo in estetica, ma non solo, é un brevetto della multinazionale americana Allergan. Il prezzo della fiala é elevato e uguale in tutta Italia quindi non esiste che si trovi un trattamento a 100 o 200 Euro, sicuramente è “robaccia taroccata” venduta su internet proveniente da chissà dove.
Pretendete di vedere la confezione, pretendete di vederla sigillata, pretendete che il farmaco venga diluito (preparato) sotto i vostri occhi..... Il medico che agisce in questo modo senza che voi lo chiediate è la persona giusta per il trattamento..... Non stupitevi se prende una matita e comincia a fare punti sul vostro volto a seguito delle più buffe espressioni che vi chiederà di fare.....
E' in questo modo e solo così che un professionista serio e preparato vi somministra il botox, un vero e proprio siero di bellezza a cui non potrete più rinunciare. E non è vero che toglie espressività dipende dal modo con cui viene fatto..... a meno che voi vogliate essere come “piallate”!
La seduta dal vostro pusher non dovrà mai essere affrettata. Prima di inoculare la magica sostanza occorre un attento studio sulla mimica facciale. E dopo ca. un oretta tutto è concluso senza alcun fastidio..... Ricordatevi che dopo 7 – 10 giorni dovrete fare un controllino per valutare l'effetto della terapia (che si manifesta già dal 3 giorno): cioè “mi piace OK” oppure “ne voglio di più!”
In genere è sempre la seconda richiesta che devo soddisfare, perchè non ci vado piatto come alcuni in prima seduta, non infilo la siringa in faccia come una coltellata, sono molto soft, in tutte le terapie che propongo.
Il mio motto? FRESCO GIOVANE RIPOSATO.
Soddisfazione al top, condivisa! Una bella stretta di mano e : “l'aspetto fra 6 mesi ca.!” 350 Euro spesi bene, con effetto immediato....
Lo fai il lunedì e sabato per quella cena dove ci sono un po' tutti …... le altre che invidia, me la sento addosso: ovvio dimostro 10 anni meno! Ahahahahahahaha

venerdì 2 marzo 2012


RINGIOVANIMENTO DELLE MANI.

La biostimolazione e la biorivitalizzazione cutanea consistono nell'iniettare nel derma sottostante l'epidermide delle sostanze attive atte a stimolare i fibroblasti nella produzione di collagene, elastina e acido jaluronico. Dopo questa azione biostimolante si passa a biorivitalizzare portando nel derma acido jaluronico che ha lo scopo di idratare e quindi donare nuovamente alla cute quel tono, quella lucentezza e spessore che aveva perso negli anni.
Queste terapie preventive anti invecchiamento possono essere condotte praticamente in tutti i distretti corporei come viso, collo, decolletè, addome, interno coscia e mani.
I risultati che si possono ottenere sono a volte sorprendenti. Il ringiovanimento delle mani è forse il più difficile da ottenere ma la terapia con sostanze attive che stimolano le cellule alla produzione dei componenti fondamentali del derma è oggi uno dei capisaldi della moderna biostimolazione e biorivitalizzazione cutanea.
Molte donne sanno come sia difficile avere belle mani e come sia difficile mantenerle tali. Col passare del tempo la cute delle mani si assottiglia mettendo in risalto e facendo affiorare i vasi sanguigni. L'aspetto delle mani cambia sembrano “svuotate” le strutture ossee sono messe ancor più in evidenza perchè la cute tra di esse si avvalla creando depressioni inestetiche.
Per contrastare l'effetto del tempo sulle nostre mani, oltre una buona cosmesi quotidiana, è importante agire in senso preventivo e correggere quegli inestetismi che sono espressione dello scorrere del tempo.
Le sedute di biostimolazione e biorivitalizzazione cutanea hanno una cadenza di 7 – 10 gg. e a seconda dei casi già dopo 5-6 sedute si vedono i primi risultati. Non sono dolorose, sono rapide: 15 minuti sono sufficienti per entrambe le mani.
Naturalmente come tutte le terapie preventive dopo un ciclo di sedute è necessario effettuare dei richiami mensili per mantenere i risultati raggiunti. La medicina estetica preventiva è una scienza: le sostanze attive iniettate hanno un'azione terapeutica; le sostanze usate provengono dalla farmacopea ufficiale sono formulazioni con effetti collaterali pressoché nulli.
PRIMA
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DOPO
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Dott. Pietro Martinelli

www.martinellimedicinaestetica.it

L'INVECCHIAMENTO

L'invecchiamento deve essere considerato come un processo dinamico, costituito da eventi sui quali è possibile intervenire, una volta identificate le cause. Inizia già attorno ai 30 – 35 anni di età.
L'espressione “genica” (dei geni) può essere condizionata non modificata.
Il sistema ormonale endocrino costituisce l'orologio biologico dell'organismo e il suo progressivo deterioramento nel tempo costituirebbe la causa dell'invecchiamento dell'organismo stesso.
Quando la scienza medica è indirizzata alla possibilità di vivere e invecchiare in salute, quando l’approccio clinico e/o chirurgico è applicato alla rivalutazione salutistica ed estetica dell’equilibrio psico-fisico del paziente, in questi casi è possibile parlare di Medicina Anti-Aging una medicina preventiva che suggerisce ai pazienti non il come curarsi ma come evitare di ammalarsi per non essere costretti a curarsi.
Se il naturale invecchiamento prevede un decadimento fisico e cerebrale, oggi i progressi scientifici permettono di rallentare questo processo.
La medicina anti-aging è proprio il primo passo verso una condizione ottimale di benessere e qualità di vita, in contrasto con la progressiva perdita delle capacità mentali e motorie, psico-fisiche ed estetiche (riduzione delle memoria, stanchezza fisica, decadimento sessuale, invecchiamento cutaneo), nonché un deterioramento delle funzioni di tutti gli apparati.
La medicina anti-aging si occupa di prevenire, trattare e rallentare il declino dell’organismo umano correlato al passare degli anni.
Si identifica in un ambito clinico e chirurgico polispecialistico e polifattoriale, che si differenzia in una prima fase preventiva e in un seguente momento correttivo.
L’organismo può subire alterazioni nel suo corretto funzionamento e nella sua originaria integrità in relazione a fattori interni ed ambientali, spesso mediati da processi di carattere ossidativo (ciò che ossida crea danno nell’organismo, come la ruggine su un materiale ferroso; questo danno è denominato: stress ossidativo), che vedrebbero come responsabili primari i cosiddetti radicali liberi (i responsabili quindi della ruggine…).
L’attività degli enzimi che regolano e coordinano i più importanti ingranaggi del nostro organismo, ottimizzandone il funzionamento, così come la programmazione delle attività ormonali in capo allo stesso, progressivamente decadono, inducendo un deterioramento dello stato di forma psico-fisica di ogni individuo.
Fenomeni (auto)immunitari e stress causano inoltre una diminuzione della capacità di resistenza e dell’efficacia d’azione dell’organismo stesso, velocizzandone il suo deterioramento temporale.
L’insieme di tutti questi fattori causali e concausali porta all’invecchiamento, che finirà col risultare più o meno celere proprio in relazione alle loro modalità di relazionarsi e integrarsi.
E' possibile tramite un check up, volto a mettere a fuoco il reale grado di invecchiamento del corpo nella sua globalità, determinare l'età biologica del paziente: viene poi elaborato un programma terapeutico personalizzato, che consentirà di migliorare la funzionalità dei sistemi dell'organismo e di rallentare, entro certi limiti, alcuni processi degenerativi legati all'invecchiamento.
Esistono molteplici studi medico-scientifici internazionali che hanno più volte sottolineato come mirate integrazioni con oligoelementi, vitamine o estratti fitoterapici abbiano sortito effetti positivi sul mantenimento dello stato di salute, sulla riduzione di disturbi correlati ad alterate condizioni fisiologiche e sul miglioramento della qualità e dell’aspettativa di vita soggettiva [Ames BN, Elson-Schwab I, Silver I; Am J Clinical Nutrition, April 2002, 75: 616-658].
In proposito si può citare parte dell’introduzione della legge sugli integratori dietetici (DSHEA), firmata dal Presidente Clinton il 25 Ottobre 1994: a)- esiste una relazione tra la ingestione di certi nutrienti o integratori dietetici e la prevenzione di malattie croniche come il cancro, le malattie cardiovascolari e l’osteoporosi; b)- le diete salutistiche possono limitare l’uso di costosi interventi medici, come interventi di by-pass coronarici e di angioplastica; c)- misure salutistiche preventive di educazione, di sana nutrizione e di appropriato uso di innocui integratori nutrizionali, limiterà l’incidenza di malattie croniche e ridurrà le spese sanitarie a lungo termine; d)- indagini su scala nazionale hanno rilevato che quasi il 50% dei 260 milioni di americani, per migliorare la propria nutrizione, consumano regolarmente integratori dietetici costituiti da vitamine, minerali o erbe.....
E’ stato possibile effettivamente evidenziare negli Stati Uniti,ma anche in Europa e nel nostro paese, un trend in costante crescita. L’importante è agire in modo polivalente: dal miglioramento della qualità e intensità della propria attività fisica alle scelte nutrizionali, dalla terapia ormonale sostitutiva o integrativa alla supplementazione con antiossidanti e così via per allontanare sempre più la nostra età anagrafica, quella dettata dal calendario, da quella biologica, quella effettiva, inquadrabile come l'età che una persona esprime in rapporto alla qualità biologica dei suoi tessuti, organi e apparati comparati a valori di riferimento standard.



Dott. Pietro Martinelli

Medico Chirurgo Odontoiatra
Perfezionato in Agopuntura
Medicina Estetica preventiva Antiaging

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SALUTE E BENESSERE


Salute e benessere sono tra gli argomenti preferiti da tutti noi, 
riviste,programmi televisivi e internet proliferano 
con livelli di gradimento sempre maggiori.

Esistono comunque, trattando di medicina, rischi derivati da una
comunicazione non corretta, approssimativa e spesso con evidente tendenza
alla pubblicità personale del professionista di turno.

Il sensazionalismo e la spettacolarizzazione della notizia in campo sanitario
crea poi problemi ai pazienti che scoprono,purtroppo a volte, sulla loro “pelle”
che alcune notizie sono inesatte o addirittura false.

Naturalmente tutto questo ricade in senso negativo anche sulle strutture
sanitarie e sui professionisti seri che devono difendersi da ingannevoli notizie
para-scientifiche spiegando ai pazienti che il trattamento miracoloso o
l'intervento supertecnologico non esistono nella quotidianità ma sono spesso
frutto di sperimentazione riferita a pochi casi isolati.

Dai media riceviamo un modello di salute esasperato perchè il mercato si è
impadronito di questo inestimabile bene che è la salute.

Un'arma per difenderci da questo folle mercato aggressivo e fuorviante è
ottenere e trasmettere ai nostri pazienti informazioni trasparenti e verificabili
da fonti che hanno lo stesso grado di affidabilità.

I professionisti seri sono sempre d'accordo, ci possono essere piccole
differenze, ma sui grandi temi della salute c'è quasi sempre una visione
comune dei problemi.

Lo sforzo che da anni, fin dall'inizio della professione, secondo il mio giudizio,
ogni medico dovrebbe fare è cercare di “amare” i propri pazienti perchè curare
e donare il sorriso ad una persona è un atto d'amore.



Pietro Martinelli
Medico Chirurgo
Perfezionato in Agopuntura
Medicina Estetica Preventiva Anti-Age
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ZIGOMI LA BELLEZZA DEL VOLTO

Gli zigomi hanno un ruolo fondamentale nel nostro viso: grazie alla loro sporgenza rendono più armoniosi tutti gli altri elementi che compongono il volto come occhi e naso.

Nella cultura occidentale la regione zigomatica ben definita é ritenuta segno di bellezza.

Gli zigomi hanno la funzione di sostenere la metà inferiore del volto e di creare quello “stacco” che rende il viso più marcato, più slanciato, più giovane e volendo anche più aggressivo.
L'aumento volumetrico degli zigomi è un intervento rapido e non doloroso. 
Si utilizza principalmente acido ialuronico ad alta consistenza che risulta più stabile e duraturo. L'impianto si effettua tramite delle microcannule senza punta che permettono il posizionamento del prodotto in modo ottimale su tutta l'area da trattare con un singolo forellino di accesso. Una volta impiantato l'acido ialuronico è possibile plasmarlo delicatamente in modo da fargli assumere la forma migliore.
E' preferibile usare sostanze riassorbibili invece di quelle permanenti per evitare i rischi di reazioni avverse che possono manifestarsi anche a lunga distanza di tempo. In caso di problemi sarebbe molto difficile rimuovere in modo completo l'impianto permanente.
Uso nella mia pratica quotidiana Juvederm Voluma di Allergan e Radiesse di Merz Aesthetics che offrono risultati molto gradevoli unendo sicurezza e durata: sia per Juvederm Voluma che per Radiesse si può parlare di un anno di permanenza del filler prima del suo completo riassorbimento.
Dopo il trattamento il paziente può immediatamente tornare alla vita sociale, si può presentare un arrossamento nella zona trattata che si risolve in qualche ora e che può essere nascosto con un po' di fondotinta. E' importante nei primi giorni dopo l'impianto non comprimere la zona trattata e non esporla a fonti di calore dirette.
Piccole attenzioni che assicureranno la corretta durata del materiale iniettato.
L'intervento di aumento, ridefinizione e sollevamento degli zigomi con filler é da considerarsi competitivo rispetto all'impianto permanente di protesi zigomatica vista la lunga durata dei prodotti oggi disponibili evitando così al paziente di sottoporsi ad un invasivo intervento chirurgico.
Credo possa considerarsi secondo costi e benefici l'intervento d'elezione per la ridefinizione estetica della regione zigomatica.
Conferisce al volto un aspetto di ringiovanimento globale e come disse William Shakespeare :” E' più importante aggiungere vita agli anni che anni alla vita”!


Dott. Pietro Martinelli

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SORRISO GENGIVALE o GUMMY SMILE.

Un trattamento puramente “estetico” che consiste nel modificare e migliorare la linea del sorriso (abbassandola) agendo su alcuni muscoli che sollevano il labbro superiore.
Questa terapia con tossina botulinica si mette a punto quando il sorriso della persona risulta poco gradevole a causa dell'eccessiva ampiezza della porzione gengivale data dall'eccessivo sviluppo in senso verticale dell'osso mascellare: quello che in gergo si definisce sorriso gengivale o gummy smile.
Questo tipo di sorriso viene considerato un inestetismo del sorriso stesso e si definisce gummy smile quando sorridendo viene scoperta oltre i 3 mm. la porzione di gengiva oltre i denti superiori.
La causa è un iperattività dei muscoli che elevano il labbro superiore ma anche un labbro troppo corto oppure ridotte dimensioni dei denti superiori o alterata crescita verticale dell'osso mascellare superiore o più fattori di quelli menzionati riuniti insieme.
La tossina botulinica anche in questo caso ci viene in aiuto modulando l'azione della muscolatura e ridonando al paziente un sorriso gradevole.




































BOTOXSMANIA: LA VERITA' SULLA BIOSTIMOLAZIONE. Una delle tecnic...

BOTOXSMANIA: LA VERITA' SULLA BIOSTIMOLAZIONE.
Una delle tecnic...
: LA VERITA' SULLA BIOSTIMOLAZIONE. Una delle tecniche di medicina estetica che si sta affermando sempre più è quella della biostimol...

LA VERITA' SULLA BIOSTIMOLAZIONE.

Una delle tecniche di medicina estetica che si sta affermando sempre più è quella
della biostimolazione cutanea, utile al miglioramento dello stato biologico e
fisiologico della cute.
Come sempre il mercato si indirizza nel settore più richiesto dalle pazienti ed una
pletora di prodotti vengono oggi proposti come biostimolanti.
Innanzi tutto bisogna ricordare che il termine biostimolazione indica unʼattivazione
biologica generica che, ovviamente, potrà esitare sia in risultati positivi che in
risultati negativi.
Indubbiamente i prodotti proposti come biostimolanti vengono accettati dal medico
e dai pazienti per una possibile risposta positiva sulla biologia della cute.
Da ciò un primo chiarimento: tutti i prodotti commercializzati sono dei biostimolanti
(attivatori della biologia cutanea) ma, non tutti, determinano un miglioramento
fisiologico e biologico della cute.
Ma cosa intendiamo come miglioramento fisiologico della cute?
La fisiologia indica la normalizzazione delle funzioni biologiche del corpo e, quindi,
miglioramento fisiologico della cute indica lʼottimizzazione delle reazioni biologiche
che debbono mantenere ben nutrita e funzionale la nostra cute.
La cellula deputata a questa attività è il FIBROBLASTO.
Questo è capace di produrre i componenti della matrice dermica nelle qualità e
nelle quantità necessarie a mantenerla nutrita e funzionale (collagene elastina
acido ialuronico).
Ma la sua attività non è solo di mantenimento della matrice ma anche di
riparazione dei danni subiti.
Riparazione che si evidenzia con la formazione di tessuto cicatriziale (fibroso) a
compenso del danno biologico subito dalla cute stessa.
I l fibroblasto possiede dei recettori specifici che possono essere attivati da
sostanze diverse e che stimolano la produzione di diversi componenti
macromolecolari della matrice (quelli prima menzionati).
Ad esempio, in caso di degradazione dei normali componenti della matrice (acido
jaluronico ecc. ecc.) vengono attivati dei recettori specifici (CD 44) che attivano la
produzione di matrice funzionale a compenso di quanto perduto; in caso di perdita
di sostanza per danno, la reazione infiammatoria o i frammenti cellulari (acidi
nucleici) attivano la risposta cicatriziale con formazione di tessuto fibrotico.
Ovviamente il risultato di queste reazioni presenta delle fondamentali differenze
biologiche.
In ambedue i casi il tessuto aumenta la sua consistenza e quindi la sua
ESTETICA, ma nel primo caso questo è dovuto alla neoformazione di matrice
funzionale e biologicamente attiva, mentre nel secondo caso è dovuto a tessuto
fibrotico, inerte e non funzionale e quindi causa un DANNO.
Quindi é evidente che parlare di biostimolazione in modo non specifico è sul piano
medico (mantenimento dello stato funzionale alla base del concetto di salute) un
errore.
Come medici dobbiamo cercare di migliorare le funzioni biologiche della cute e non
creare dei miglioramenti estetici che trasformano od inibiscono le funzioni creando
danno.
Fatta questa dovuta premessa, approfondiamo i prodotti proposti come
biostimolanti.
Quello più utilizzato è lʼacido jaluronico.
Questo, se somministrato in forma macromolecolare, non svolge alcuna azione di
attivazione biologica (quale componente finito della matrice non attiva il fibroblasto
ma lo mette a riposo) ma solo unʼazione passiva di richiamo dʼacqua che migliora
il turgore cutaneo: non un effetto medico ma un effetto estetico.
Se somministrato in forma micromolecolare (28-36 monomeri) attiva, attraverso il
legame ai CD 44, le funzioni di neoformazione di matrice trofica e funzionale:
effetto medico che migliora anche lʼestetica.
Altro prodotto proposto come biostimolante è il PDRN (polidesossiribonucleotide
cioè estratti di placenta acidi nucleici).
Gli acidi nucleici sono normalmente presenti allʼinterno delle cellule e fuoriescono
in seguito al danneggiamento di queste.
Il fibroblasto viene stimolato dal PDRN verso unʼazione di tipo riparativo e produce
collagene fibrotico a compenso del danno biologico che ha causato la fuoriuscita di
materiale dal nucleo delle cellule.
Si ottiene la neoformazione di collagene di I° tipo, cicatriziale, (il collagene del
giovane, della pelle giovane é di tipo III° reticolare) con indurimento della matrice
dermica che pur presentandosi con un miglioramento dellʼestetica della cute
evidenzia una riduzione delle funzioni biologiche della stessa e quindi anche in
questo caso un effetto estetico dovuto a un danno biologico.
Altri prodotti utilizzati come biostimolanti contengono dei precursori biologici dei
costituenti della cute: glucosamina per lʼacido jaluronico, aminoacidi per collagene
ed elastina.
Questi hanno indubbiamente un significato funzionale importante fornendo al
fibroblasto i costituenti di base necessari alla costruzione dei componenti della
matrice dermica. Manca una stimolazione specifica sulle funzioni del fibroblasto.
Concludiamo ricordando che un biostimolante ottimale dovrebbe:
Attivare la normale funzione biologica del fibroblasto (con fattori di crescita o frammenti
di acido jaluronico)
Fornire i precursori biologici dei costituenti della matrice dermica.
Mantenere lo stato colloidale di sol della matrice (la gelificazione per acidificazione od
indurimento fibrotico impedisce i normali scambi biologici).
Essere un prodotto certificato per la via iniettiva intradermica.
Solo attraverso la continua verifica scientifica di quanto viene proposto dal mercato
possiamo fornire alle nostre pazienti un risultato estetico attraverso un intervento
medico a meno che le pazienti non siano interessate al solo risultato estetico.

Dott. Pietro Martinelli
Medico Chirurgo
Perfezionato in Agopuntura
Medicina Estetica Preventiva Antiageing